Yule: rituali e simboli della festa pagana della Luce
La notte del solstizio d’inverno, la più lunga dell’anno, segna l’inizio del periodo di Yule. L’oscurità più nera ci avvolge, le tenebre trionfano sulla luce, i giorni si fanno più corti e sempre più freddi.
Cominciamo a chiederci se questo momento durerà per sempre, se il Sole tornerà a brillare nelle nostre vite o se siamo destinati a vivere nell’oscurità. Ma si sa: è sempre più buio prima dell’alba e questa notte esiste proprio per ricordarcelo!
Il Sole “si ferma” nel periodo di Yule
Il termine “solstizio” deriva dal Latino sol stitium : il Sole che si ferma. Nella notte del solstizio d’inverno, il Sole si arresta e sorge per tre giorni quasi sempre nello stesso punto. Poi, invece di scomparire a Sud, si rimette in viaggio verso Nord per tornare a splendere alto in cielo.
[Vi rimando a questo articolo per le spiegazioni scientifiche]
Questo evento così naturale per l’Universo diventa simbolico e di vitale importanza per noi. Ci ricorda che prima o poi la luce tornerà a trionfare sulle tenebre.
In questa notte, ha inizio il periodo di Yule. Durante questa festività celebriamo la famiglia, l’abbondanza, la fertilità, ma anche la rinascita, il ritorno della luce nelle nostre vite.
[Per saperne di più, leggi anche “Celebrare il ritorno del Sole: il sabbat di Yule”]
Le tradizioni di Yule
Molte tradizioni originali legate a Yule si sono perse nei secoli. Altre, invece, continuiamo a osservarle ancora oggi durante il periodo natalizio.
Lo spirito di questa festività ha subito evoluzioni, cambiamenti e sfumature consumistiche. Eppure, rimanere consapevoli delle nostre tradizioni ci consente di osservarle con una profondità diversa. Riscoprirne i simboli e i significati diventa un’opportunità per scavare dentro la nostra cultura e risalire alle nostre origini spirituali.
L’albero di Natale, per esempio, è una tradizione che appartiene a Yule. Le popolazioni nordiche credevano che gli spiriti dei propri cari sarebbero giunti in visita durante i mesi invernali. Per questo motivo, gli abitanti dei villaggi portavano alberi di pino o di abete nelle proprie abitazioni perché le loro fronde potessero ripararli dal freddo. Allo stesso modo, gli addobbi avevano una funzione precisa e non esclusivamente ornamentale. Delle campanelle venivano apposte sugli alberi per segnalare la loro presenza, insieme a offerte di cibo in segno di benvenuto.
La stella a cinque punte all’estremità dell’albero ha il compito di onorare i cinque elementi metafisici (acqua, aria, fuoco, terra e spirito) e ricordare il divenire magico dell’Uomo nell’Universo.
Secondo la tradizione pagana, ciascun punto all’interno del Pentacolo rappresenta una tappa nel viaggio lungo la via dell’Autocoscienza.
Le linee tracciano il percorso dell’individuo, guidato, attraverso i cinque elementi, al suo pieno sviluppo.
Perché proprio l’abete?
L’abete, il ginepro, il pino e tutte le piante e gli alberi sempreverdi che in questo periodo continuano a prosperare, servono a ricordare la forza della vita nonostante la rigidità dei mesi invernali.
Avere un albero in casa era segno di fertilità, mentre il gesto di addobbarlo era propiziatorio, invitava ad accogliere un nuovo ciclo nel segno dell’abbondanza.
I doni consistevano principalmente in offerte di cibo
Durante Yule, i bambini andavano di casa in casa a consegnare doni agli abitanti del villaggio. I doni consistevano in offerte di cibo simboliche: mele speziate, arance puntellate di chiodi di garofano, spighe di grano e farina. Il tutto era contenuto all’interno di un cesto in rami di pino.
La frutta simboleggiava il Sole; i rami l’immortalità e la forza vitale; il grano e la farina fertilità e abbondanza.
L’usanza dello Yule Log
L’usanza dello Yule Log è tipica della tradizione inglese.
Durante l’anno, si teneva da parte un ceppo di legno da decorare con rami di pino, pigne, bacche di ginepro e altre decorazioni. In seguito, si preparava il fuoco in cui bruciarlo per festeggiare simbolicamente il ritorno del Sole.
La ghirlanda
Infine, la ghirlanda rappresenta la Ruota della Vita. Lo scopo era quello di ricordare come la Natura, l’energia che permea le nostre esistenze e l’Universo, continui sempre a muoversi infinitamente, tra un ciclo e l’altro delle nostre vite.