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Viaggi dell’Anima – Glastonbury, nel cuore della Grande Madre

Nel luogo in cui riposa il Chakra del Cuore

Non credo nelle coincidenze. Non ci ho mai creduto. Ho sempre pensato che l’esperienza manifesta sia solo una somma di piccoli segnali che, consapevolmente o meno, scegliamo di cogliere e di inseguire. 

Io, quando ho deciso di andare a Glastonbury, nel pieno del lavoro sulle energie del Cuore, l’ho fatto in risposta a una spinta dell’Anima, che è stata richiamata all’azione subito dopo aver letto un post pubblicato da NatMat26, “I chakra della Terra”. In questo post, Ilaria elencava i portali attraverso cui è possibile accedere alle energie dei singoli chakra sparsi in giro per il mondo. 

E, guarda caso, il Chakra che mi richiedeva più attenzione in questo momento della mia vita, era proprio lì, a poche centinaia di chilometri da me. 

Non so cosa sia scattato. Un impeto, una spinta, o forse un’attrazione ancestrale, ma sapevo che era giunto il momento di andare. Ed era la mia anima a incoraggiare questo viaggio. Così, senza aspettative, né remore, ma in uno stato di totale apertura, ho deciso di recarmi a Glastonbury e – non a caso, mai per caso – poco dopo Samhain, l’1 e il 2 di Novembre, giorni in cui sapevo il velo sarebbe stato particolarmente sottile e mi avrebbe permesso di varcare la Soglia e connettermi più facilmente con la Fonte. 

L’incontro con la Natura e l’apertura del Cuore

Salgo a bordo del National Express in partenza da London Victoria alle 8 del mattino. Mi avrebbe atteso un viaggio lungo, di circa quattro ore, e negli anni – con la vecchiaia che bussa alla porta del mio cuoio e si fa strada attraverso una fiera chioma grigia – ho in un certo qual modo preferito la comodità. Accorciare le distanze per soddisfare l’urgenza di giungere a subito destinazione. Ma di quanta meraviglia ci priviamo, durante il viaggio vero, quello su strada, in cui osservi il paesaggio cambiare e la città trasformarsi in campagna, il cemento lasciare spazio ad alberi e verdi vallate, il cuore aprirsi allo spettacolo della natura che vince su ogni cosa creata dall’uomo

Chi abita, ha vissuto o ha respirato le energie di Londra, lo sa: è una città estremamente esigente, frenetica, si muove secondo tempi artificiali imposti e dettati dall’uomo, che non si avvicinano nemmeno lontanamente a quelli lenti, indulgenti e fluidi della Natura. Il cuore, l’Anima, ad un certo punto, non riesce più a seguire ritmi che non le appartengono e risponde al richiamo selvaggio e autentico della Natura, il cui cuore batte forte appena al di fuori della bolla cittadina fatta di cemento e biossido di carbonio. 

Ed ecco che il Somerset ti accoglie mostrandoti tutta la gentilezza e l’abbondanza della Terra

Cavalli al galoppo, greggi di pecore al pascolo, mucche che si affacciano dalla staccionata a bordo strada, osservandoti con curiosità e stupore. E distese, immense distese di verde acceso e brillante, che l’Anima registra attraverso l’iride per sussurrare al cuore: “Sei nel tuo spazio. Sei al sicuro. Puoi aprirti adesso”. In quel momento ho sentito una porta schiudersi, come quando ti trovi sull’uscio e ti appresti ad entrare in quella soffitta in cui si nascondono ricordi di un dolore passato, malinconia ed emozioni sopite, ma non osi, per paura che quel rimescolamento interiore possa mettere in discussione la parvenza d’equilibrio su cui hai tanto lavorato. Tuttavia, siccome sono della Bilancia e tra gli opposti ci viaggio, io, da quell’uscio, mi sono tuffata. Ho spalancato le porte del cuore e ho esclamato, dentro di me: “Che sia!”. 

Trovarsi nello spazio del cuore scatena emozioni molto forti. Non appena ti apri all’accoglienza e al ricevere, senti i tuoi sensi acuirsi e non rispondere più alle logiche della materia, ma a quelle sottili, delle energie che governano l’Universo. Cominci a vedere, a sentire con le corde del cuore, e il tuo corpo non diventa altro che un’antenna, programmata per ricevere informazioni dalle dimensioni superiori che sono sempre state a tua disposizione, ma che, per paura o scetticismo, hai scelto di ignorare. 

La magia spirituale di Glastonbury: ritrovarsi in un’altra dimensione

Sono arrivata a Glastonbury con questo sentire nel cuore e, non appena scesa dall’autobus, mi sono immediatamente sentita trasportata su un’altra dimensione. Come se il viaggio che avevo appena affrontato mi avesse portata oltre una soglia invisibile, al di là della quale si cela un mondo fatato. È difficile spiegare la vastità e l’intensità delle emozioni che ti si agitano dentro, ma ciò che è certo è che avverti immediatamente un’energia diversa, più fluida, leggera, pulita. Merito, sicuramente, degli abitanti del luogo, spiritualmente e psichicamente attivi, che praticano costantemente affinché le frequenze energetiche siano sempre alte e proteggano queste località sacre e devote al culto del sacro femminile. 

È un luogo che dà tantissimo, ma che riceve altrettanto da parte di tutti coloro che qui giungono in pellegrinaggio con l’intenzione di purificarsi, lasciando in dono un’apertura che la città accoglie come una solenne promessa di guarigione. 

Ogni due metri, un negozio di cristalli, di incensi, di statuette dedicate al divino femminile, di articoli esoterici o di prodotti naturali. Il primo giorno non riuscivo a contenermi dalla gioia: dovevo esplorare, osservare, entrare in ogni negozio, percorrere ogni via per incarnare e assorbire le energie che questo luogo concedeva apertamente e senza opporre alcuna resistenza. Come una madre paziente e amorevole, che ti accoglie nuovamente tra le sue braccia, sussurrandoti: “Bentornata a casa, figlia mia!”

Sì, ero a casa, la mia anima si sentiva di nuovo a casa. Come se avesse da sempre appartenuto a quel luogo e stesse, in quel momento di profonda connessione, andando a reclamare la sua provenienza.

Il Tempio della Dea e il culto del Femminile

In questi luoghi sacri batte forte il cuore della Dea. La sua energia si avverte in ogni manifestazione della Natura che avvolge e protegge le terre di Avalon. Le colline, arrotondate come i fianchi morbidi di una donna. Il soffio del vento, che si insinua tra i capelli come un respiro materno accogliente e rigenerante. Il cinguettio degli uccelli e il loro svolazzare allegro e spensierato. Le fronde rigogliose degli alberi, la terra che si fa grembo e nutre i meli dei suoi frutteti gravidi d’abbondanza. Le rovine dell’Abbazia di Glastonbury, di cui non resta quasi nulla, se non la St. Mary’s Chapel, una chiara dichiarazione d’amore della Dea verso questa terra, quasi a voler proteggere tutto ciò che è dedicato alla sacralità femminile. 

Per suggellare questo amore e per donare uno spazio esclusivo dedicato al culto della Dea, la comunità spirituale di Glastonbury, i sacerdoti e le sacerdotesse di Avalon, hanno creato un vero e proprio tempio che riposa nel cuore della cittadina. 

Un luogo raccolto, intimo, in cui l’anima, nel silenzio, cerca e trova il contatto con il divino. La Dea è qui ed è in ogni dove. Permea ogni angolo dello spazio fisico che le è stato dedicato e si veste dei colori e delle energie in cui si manifesta in questo periodo dell’anno. L’oscurità è totale, l’ambiente illuminato appena dalle luci soffuse di qualche candela offerta in dono sull’altare decorato con i simboli del sacro femminile. Una sagoma invisibile, circondata da un mantello color porpora e coronata dallo scheletro di una cerva, emerge dall’oscurità, forte e fiera, per annunciare il ritorno della Crona, l’aspetto della Dea che ci guida, con la sua infinita saggezza, lungo il viaggio di discesa nell’oscurità che ha ufficialmente inizio con Samhain. 

Le energie psichiche sono particolarmente forti in questo luogo. Basta sedersi in meditazione per qualche secondo per cominciare a ricevere i messaggi della Dea. Ti parla con una voce materna, ma sicura, per offrirti la guida e il supporto di cui hai bisogno, nel rispetto, sempre, dell’intenzione che hai riposto in questo viaggio di ricerca. Ti arriva dritta al cuore, senza prendere scorciatoie. La mente, in questo dialogo, non può che farsi indietro e lasciare che sia l’Anima a condurre il gioco. Se hai intrapreso un percorso di crescita personale e spirituale, ti rendi conto che questa è una tappa fondamentale, un appuntamento col divino a cui non potevi assolutamente mancare. Il richiamo della Dea è forte, potente, e giunge a te proprio nel momento in cui la tua Anima sente l’urgenza di rinnovare la chiamata e aprirsi a ricevere le informazioni che necessita per procedere lungo il cammino verso l’elevazione. 

Chalice Well: la guarigione comincia qui

Dopo una notte di sogni lucidi e canalizzazioni, ho sentito il bisogno di recarmi immediatamente presso Chalice Well, per osservare un momento di raccoglimento e, in questo luogo, integrare e comprendere il significato di quei messaggi così intensi. Ma prima, una nota storica su Chalice Well, giusto per comprendere la carica energetica di questo luogo. Secondo la tradizione cristiana, si crede che Chalice Well sia il luogo in cui originariamente fu posto il calice – o il Santo Graal – da cui Gesù bevve durante l’ultima cena. Le acque che sgorgano da questo pozzo, secondo la tradizione locale, hanno tre attributi in comune con il sangue umano: sono rosse, calde e l’alta densità di ferro fa sì che esse “coagulino” esattamente come il sangue. 

Per la tradizione pagana, invece, il pozzo non è altro che un dono di Madre Terra, un tributo all’energia femminile che si esprime attraverso la sacra ciclicità. Le sue acque rappresentano l’essenza della vita che sostiene tutte le forme di vita che albergano in questi territori. Si dice che le fonti di Chalice Well siano state attive per più di duemila anni e, con questo patrimonio culturale, immaginate quanta energia e quanta conoscenza dimori in queste acque.


Il pozzo si trova all’interno di un giardino incantato. Un luogo sospeso nel tempo, immerso nel verde e nel silenzio, benché a pochi passi dalla strada. Un’oasi per la contemplazione, in cui l’anima viene rapita dal ritmo lento dell’acqua e dai suoni che qui la Natura produce in quello che sembra un canto estatico e ammaliante. Giunta ai piedi di Chalice Well, nel trionfo del silenzio circostante, si avverte un gorgoglio provenire dalle profondità. Un sibilo, simile a un richiamo, che vibra proprio sulle stesse frequenze del cuore. Mi siedo, ascolto e accolgo i messaggi che arrivano. 

La via per la guarigione è l’apertura.”

“L’amore è l’unica via.”

Quando la tua luce vibra sicura, protetta dalle energie amorevoli del cuore, vacilla ma non si spegne. Soffia, anima cara. Soffia e fai divampare il fuoco che arde dentro di te.”

Quando il cuore si apre e si schiude dopo così tanto tempo, può fare – e fa – male. Ma la via per l’apertura passa attraverso l’integrazione delle ferite. Il cuore ha bisogno di ripercorrerle, per comprendere l’origine profonda di quella sofferenza, prima di irradiarla con la sua luce di perdono e trasmutazione. Proprio quando fa più male, significa che la guarigione è dietro l’angolo. Questa consapevolezza avrei potuto apprenderla solo qui, in questo luogo sacro che mi ha mostrato, una dopo l’altra, tutte le immagini che necessitavano la guarigione del cuore. È stato come trovarsi in un costante flashback e rivivere i corpi del dolore – piccoli o grandi – che non avevo ancora consapevolizzato, affrontato o lasciato andare. Forse, se non fossi giunta qui con l’intenzione di guarire questo potente centro energetico che mette in comunicazione la dimensione terrena con quelle superiori, la mia sarebbe stata tutta un’altra esperienza. Il luogo ti offre la guarigione di cui hai bisogno, ma ti richiede un prezzo da pagare: il tuo impegno, la tua apertura e la volontà di accogliere le risposte e mettere in moto il processo, dando inizio al vero viaggio

Glastonbury Tor, il percorso verso l’elevazione

Con questa leggerezza nel cuore e dopo aver salutato Chalice Well lasciando in dono il mio cristallo preferito, mi sono avviata verso Glastonbury Tor, una collina che offre una vista mozzafiato sulla vallata. Per arrivare in cima, abbiamo prima dovuto affrontare vento, pioggia, salite ripide e vertiginose. E più salivo, più pensavo di averlo già percorso quel sentiero. Anche qui ci ero già stata. Appena qualche settimana prima, avevo preparato una serie di meditazioni a tema astrologico e, mentre ne scrivevo una, ricordo di aver visualizzato proprio questo paesaggio. Semplice immaginazione o il richiamo di Avalon cominciava già a farsi sentire? Anche questo resterà un mistero che solo l’intuizione profonda potrà risolvere. Eppure, proprio perché nulla accade mai per caso, siamo giunti in cima proprio nel momento perfetto. Le nubi si erano diradate, il cielo si era rischiarato accogliendo un gigantesco arcobaleno che si estendeva su tutta la vallata, avvolgendola da un lato all’altro. 

Avrei voluto piangere dalla gioia, ma mi sono limitata a saltellare come una bimba felice e a immortalare quel momento più unico che raro. La magia della sincronicità: tutto, in quella giornata, si era minuziosamente allineato per condurmi proprio lì, in cima alla collina, a godere dello spettacolo della Natura. Era come se Avalon volesse ringraziarmi della visita e per i doni che ci eravamo scambiati e infine dirmi: “Vedi? Anche se piove sul cuore, ricordati che al di là delle nubi splende sempre il Sole”.

E io che credevo di non trovare le parole per raccontare questo viaggio!
Eppure, anche questo articolo non basta a descrivere la potenza di questa esperienza per me profondamente trasformativa. 

L’unica cosa che comprendo è la verità del mio cuore, che qui è tornato a vibrare sincronizzandosi sulle frequenze più alte e sacre. 

A lui non servono parole per esprimersi, al cuore basta sentire per sapere. E quando comincia finalmente a schiudersi, la strada si spiana per affacciarsi e rincorrere la meraviglia che si cela in ogni cosa. 


E da qui, allora, andiamo!

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