Ripresa dall'alto di zucche di halloween, lanterne e candele accese su sfondo nero.
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Samhain: tradizioni e leggende sulla notte di Halloween

Il 31 ottobre si celebra Samhain o Halloween: la notte che non esiste, la notte in cui il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti diventa più sottile e ci consente di entrare in contatto con i defunti.

In questo periodo, salutiamo la stagione estiva, raduniamo i frutti del nostro raccolto e ci prepariamo a goderne nel calore delle nostre abitazioni. In questa notte che sancisce la fine dell’anno celtico, accogliamo le tenebre con favore e celebriamo i nostri antenati perché ci assicurino un inverno nel segno della buona sorte e dell’abbondanza.

[Per approfondire, leggi anche Samhain, le radici celtiche della notte di Halloween]

Ti sei mai chiesto perché questa festività è spesso legata al reame dell’inconscio, del sovrannaturale e dell’orrore? O da dove derivino le spaventose leggende su mostri e creature dell’oltretomba che popolano il nostro immaginario collettivo?

Preparati a scoprirlo in questo viaggio attraverso le usanze e delle leggende di Samhain!

Il fuoco comunitario di Samhain

Tra i tanti riti tradizionali di Samhain, compare quello del fuoco comunitario. I celti e i sacerdoti druidi si riunivano intorno a un falò per bruciare una ruota di legno ottenuta da rametti e ceppi di legno. La ruota rappresentava la ciclicità della vita, ma anche il Sole, che in questo periodo cominciava a scomparire verso Sud, cedendo il passo alle tenebre. Una volta sacrificato il bestiame, gli abitanti del villaggio portavano in casa una fiammella per riaccendere il fuoco nelle proprie abitazioni. In questo modo, la luce del Sole e della vita continuava ad ardere, nonostante fosse in arrivo un periodo di freddo e oscurità. Nel Medioevo, la tradizione dei falò servirà a proteggere le famiglie dalle streghe e dalle creature dell’altro mondo.

I mostri nella mitologia di Samhain

Sono molti i mostri che popolano la mitologia di Samhain. Tra questi, vale la pena ricordare Pukah, una creatura mutaforma che estorceva offerte dal raccolto. C’era poi Lady Gwyn, una dama senza testa vestita da sposa che perseguitava i vagabondi con un maiale nero al seguito. Parimenti inquietanti, i Dullahan, cavalieri senza testa a bordo di cavalli dagli occhi infuocati. Un presagio di morte e sventura per chiunque li incontrasse.
Ai Dullahan, si aggiungono anche i Faery Host. Questo gruppo di cacciatori sovrannaturali infestava i villaggi durante Samhain per perseguitare e rapire gli abitanti. Infine, gli Sluagh, spiriti venuti da lontano per nutrirsi delle anime dei vivi nella notte di Samhain.

La leggenda di Jack O’Lantern

A Samhain cominciano ad apparire le prime rape – già, le zucche arrivano più tardi! – intagliate e trasformate in lanterne. Questa tradizione deriva dalla leggenda di Jack O’Lantern, un giovane che in vita aveva ripetutamente beffato il diavolo. Questi, non contento, lo aveva bandito dall’Aldilà e condannato a viaggiare nell’oscurità con un pezzo di carbone a illuminare la via. Jack, che aveva a disposizione solo una rapa, la trasformò in una lanterna e da allora vaga disperatamente sulla Terra, senza tregua e senza meta.

La Cena Muta

Anche la tradizione della Cena Muta – o Dumb Supper – ha inizio in questo periodo. Si tratta di un banchetto consumato in silenzio in segno di rispetto verso gli spiriti dei defunti. Il silenzio era, prima di tutto, una forma di riverenza, ma anche un modo per acuire i sensi e favorire l’ingresso nel reame dell’invisibile. Rituali come la Cena Muta possono sembrare strani o criptici per l’osservatore casuale, ma si fanno portatori di significati profondi. La morte – la nostra e quella di coloro che amiamo . è probabilmente la parte più difficile della vita. Eppure, i nostri cari non ci lasciano mai del tutto. Continuano a vivere in noi e con noi, ma su un diverso piano dell’esistenza. Samhain offre la possibilità di integrare e capire meglio i misteri della vita e della morte.

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